CHIROPRATIC TECHNIQUES

Possiamo azzardare -attraverso una metafora- che la Chiropratica è per certi versi un frutto caduto dalla pianta dell’Osteopatia, in quanto David Daniel Palmer (padre fondatore della chiropratica) fu allievo di Andrew Taylor Still (padre fondatore dell’osteopatia), da cui si discostò teorizzando una visione più “neurologica” delle disfunzioni.

In pratica, secondo i concetti originali di Palmer, la causa delle malattie consistevano in una variazione della normale funzione neurale. Egli credeva nel fatto che le alterazioni della colonna vertebrale (definite da lui sublussazioni) alterassero la funzionalità neurale, provocando malattie. La rimozione delle sublussazioni mediante normalizzazione chiropratica (anche in questo caso, come in Osteopatia, si tratta di manipolazioni articolari) veniva considerata come il trattamento più indicato.

Ciò sembra però dare grossi limiti alla chiropratica (quantomeno da un punto di vista più tradizionale della medicina), la cui routine esecutiva orbita principalmente attorno alle manipolazioni vertebrali e all’utilizzo di particolari strumenti e/o ausili.

Il chiropratico non avrà mai un approccio ampio come l’Osteopata. Il suo interesse sarà piuttosto quello di focalizzare il livello vertebrale interessato in quel dato problema del paziente, per poi andare a manipolarlo con tecniche di Adjustment articolare della colonna (indipendentemente dal fatto che il dolore del paziente sia alla schiena piuttosto che alla caviglia, al gomito, o ad altro).